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L’epilessia è una tra le più diffuse malattie neurologiche, dovuta a predisposizione genetica o a lesioni cerebrali. Si manifesta principalmente attraverso crisi caratterizzate da “contrazione muscolare involontaria, seguita da rilassamento”. Si tratta di scosse violente e ritmiche che coinvolgono sia gli arti inferiori che quelli superiori che risultano prima ravvicinate ed in seguito si diradano fino a scomparire. Al termine di questa fase il soggetto si trova in uno stato “post critico” ed il suo corpo lentamente cerca di riprendersi.

La maggior parte delle crisi termina entro pochi minuti e non cagiona danni al soggetto.

I fattori che possono facilitare le crisi sono: stress, ansia, affaticamento, privazione di sonno, stimolazioni luminose o acustiche, ciclo metruale, etc.

La malattia interessa in media l’1% della popolazione. Si manifesta per la prima volta di solito nei primi anni di vita (entro i 12 anni) con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e conseguenti ricadute sul piano sociale e relazionale. 

Se ne deduce pertanto che sono i bambini i più colpiti dall’epilessia. Per questo assume enorme rilevanza una adeguata risposta al fenomeno da parte del contesto scolastico.

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